A cagliari dove vendono materiali per riparare autovetture

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Flavio StochinoUniversità di Cagliari, Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale e Architettura, Faculty MemberCarico da esplosione e da impatto+36La mia ricerca scientifica si occupa di carichi estremi su strutture in C.R.. In particolare mi interesso di carichi impulsivi e di progettazione di strutture in c.a. in caso di incendio. Inoltre, ho approfondito le mie conoscenze in materia di affidabilità e analisi sismica di strutture esistenti. Ho anche lavorato su problemi di ottimizzazione strutturale.Telefono: +39 0706755410Indirizzo: Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica,
Rifiuti per aggregati nel calcestruzzo ad altissime prestazioni (UHPC)Rifiuti e sottoprodotti nei materiali a base di cemento, 2021Abstract Questo capitolo è una panoramica delle conoscenze sul calcestruzzo ad altissime prestazioni (UHPC)… more Abstract Questo capitolo è una panoramica delle conoscenze sul calcestruzzo ad altissime prestazioni (UHPC) prodotto utilizzando residui inerti in sostituzione delle diverse dimensioni della sua composizione. Viene inoltre descritta la fattibilità dell’utilizzo di diversi tipi di rifiuti come materiali cementizi integrativi. In primo luogo, vengono analizzati i materiali e la composizione dell’UHPC. In seguito vengono descritti i diversi tipi di rifiuti utilizzati nei vari studi consultati. Vengono inoltre esaminati il processo di produzione e l’indurimento dell’UHPC. Allo stesso modo, viene condotta un’analisi dei valori corrispondenti alle proprietà meccaniche più rilevanti dell’UHPC ottenuti nei diversi studi. Infine, viene analizzata la durabilità di questo tipo di calcestruzzo. Sono state valutate la permeabilità, la porosità, la carbonatazione, la penetrazione degli ioni cloruro, la resistenza ai cicli di libero scongelamento e la resistenza al fuoco.Salva in BibliotecaModificaConfronta Citazioni Classifica Lettori Articoli correlati MenzioniVedi impatto
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Il Ponte Morandi, ufficialmente Viadotto Polcevera,[1] è un viadotto stradale di Genova, in Liguria, costruito tra il 1963 e il 1967 lungo l’autostrada A10 sul fiume Polcevera, da cui ha preso il nome ufficiale. Collegava i quartieri di Genova Sampierdarena e Cornigliano attraverso la Val Polcevera. Il ponte era ampiamente chiamato “Ponte Morandi” dal nome del suo progettista strutturale, l’ingegnere Riccardo Morandi.[2]
Il 14 agosto 2018, una sezione di 210 metri del viadotto è crollata durante un temporale, causando la morte di quarantatré persone. Il crollo ha portato a uno stato di emergenza di un anno nella regione Liguria, a un’analisi approfondita del cedimento strutturale[3] e a un’attribuzione di responsabilità molto diversa.
Il Ponte Morandi fu progettato dall’ingegnere civile Riccardo Morandi, da cui derivò il nome non ufficiale. Si trattava di un ponte strallato caratterizzato da una struttura in cemento armato precompresso per le pile, i piloni e l’impalcato,[5] da un numero molto ridotto di stralli, addirittura due per campata, e da un sistema ibrido per gli stralli realizzato con cavi d’acciaio e gusci in cemento armato precompresso gettati in opera. [6][7] Il calcestruzzo è stato precompresso solo a 10 MPa (1.500 psi),[citazione necessaria] rendendolo suscettibile di fessure, intrusioni d’acqua e corrosione dell’acciaio interno.[8][9][10] Il ponte era simile al precedente progetto di Morandi del 1957 per il Ponte General Rafael Urdaneta in Venezuela[11], tranne che per gli stralli, che nel ponte venezuelano non sono rivestiti in calcestruzzo precompresso.
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AbstractQuali sono i profili degli utenti e dei non utenti del car sharing nelle città europee per quanto riguarda i loro modelli di viaggio e gli aspetti psicologici? Due sottocampioni (1519 utenti e 3695 non utenti del car sharing) hanno partecipato a un sondaggio, tradotto in sette lingue, con 36 domande riguardanti l’atteggiamento verso il car sharing, l’ambiente, l’orientamento politico, le norme personali, la frequenza di utilizzo di diverse modalità di trasporto e la scelta della modalità di trasporto per diversi scopi di viaggio. Attraverso un’analisi gerarchica dei cluster, sono stati identificati cinque stili di mobilità distinti, senza alcuna restrizione a priori del numero di cluster. Gli stili di mobilità sono stati ulteriormente caratterizzati da variabili sociodemografiche e dalle motivazioni dell’utilizzo del car sharing. Questo articolo discute le implicazioni di un processo decisionale basato sulla ricerca e di una pianificazione urbana che garantisca la sicurezza umana e ambientale a lungo termine.
I set di dati utilizzati e/o analizzati durante il presente studio sono disponibili presso l’autore corrispondente su richiesta ragionevole. A partire da agosto 2019, i dataset saranno disponibili sulla piattaforma Zenodo con accesso riservato fino alla pubblicazione.
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